Il Consiglio dell'UE approva la semplificazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere
- Le nuove norme semplificano la conformità per gli importatori dell'UE, mantenendo al contempo una copertura climatica pari al 99% delle emissioni incorporate.
- Una soglia minima di 50 tonnellate esenta la maggior parte delle PMI e dei piccoli importatori dagli obblighi CBAM.
- La regolamentazione prevede riforme procedurali per semplificare la registrazione, il calcolo delle emissioni e le sanzioni in vista della piena attuazione nel 2026.
Bruxelles approva la riforma del CBAM
Il Consiglio dell'Unione europea ha adottato un regolamento che semplifica il meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM) dell'Unione, uno strumento concepito per prevenire la fuga di carbonio imponendo un'imposta sui beni importati in base alle emissioni incorporate.
Parte del pacchetto legislativo Omnibus I, la riforma mira a ridurre i costi di conformità e la complessità normativa, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI), senza indebolire l'ambizione climatica del meccanismo. I funzionari dell'UE hanno affermato che le revisioni mantengono la copertura delle emissioni incorporate stabile a circa il 99%.
"Se vogliamo avere successo nella transizione verde e allo stesso tempo rafforzare la competitività dell'Europa, dobbiamo ridurre gli oneri inutili," disse Il ministro danese per gli Affari europei Marie Bjerre. "Questo è esattamente ciò che questo strumento offre: semplificare la vita delle aziende europee, mantenendo al contempo le nostre ambizioni in materia di clima".
Soglia de minimis per gli importatori più piccoli
La modifica più significativa è la sostituzione dell'attuale esenzione basata sulle importazioni di valore trascurabile con una nuova soglia basata sulla massa. In base alla nuova norma, le importazioni di merci coperte dal CBAM fino a 50 tonnellate all'anno per importatore non rientreranno nell'ambito di applicazione del regolamento.
Si prevede che la misura alleggerisca la pressione amministrativa sulle PMI e sui privati che importano piccoli volumi, garantendo al contempo che i flussi industriali su larga scala rimangano soggetti a tutti gli obblighi di rendicontazione e determinazione dei prezzi CBAM.
Prevenire le interruzioni nel lancio del 2026
Il regolamento modificato introduce anche disposizioni transitorie per evitare interruzioni all'inizio del 2026, quando il CBAM entrerà a pieno regime. Gli importatori in attesa di registrazione potranno importare merci soggette a specifiche condizioni, evitando così colli di bottiglia alle frontiere dell'UE.
Questo approccio riflette le preoccupazioni sollevate dalle autorità doganali e del settore in merito ai potenziali rallentamenti degli scambi commerciali durante il periodo di registrazione iniziale.
Procedure semplificate per la conformità
Il pacchetto introduce una serie di semplificazioni procedurali. Tra queste, revisioni del processo di autorizzazione per i dichiaranti CBAM, norme più chiare sulla raccolta dei dati e sul calcolo delle emissioni, adeguamenti ai requisiti di verifica e perfezionamenti nelle modalità di valutazione della responsabilità finanziaria.
Il regolamento ricalibra inoltre le sanzioni e modifica il quadro normativo che disciplina i rappresentanti doganali indiretti. Queste misure mirano a ridurre il rischio di incertezza giuridica e a ridurre i costi associati alla conformità, in particolare per le aziende che si avvicinano per la prima volta al sistema.
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Implicazioni politiche e di investimento
Per i decisori politici, le riforme rappresentano uno sforzo per trovare un equilibrio tra integrità climatica e competitività industriale. Mantenendo la copertura di quasi tutte le emissioni incorporate e prevedendo al contempo esenzioni per le importazioni di piccoli volumi, il Consiglio sta segnalando che il CBAM rimane centrale nella strategia di decarbonizzazione dell'UE.
Per gli investitori e le multinazionali, le modifiche offrono un percorso normativo più chiaro. Norme semplificate riducono il rischio di colli di bottiglia nella conformità e potenziali sanzioni, fattori che influenzano sia la pianificazione della supply chain che l'allocazione del capitale.
Le PMI trarranno vantaggio dalla riduzione degli obblighi di segnalazione, sebbene le aziende che si avvicinano alla soglia delle 50 tonnellate dovranno valutare se consolidare le importazioni o adeguare le pratiche di approvvigionamento per rimanere esenti. Gli importatori più grandi non subiranno alcuna riduzione degli obblighi, ma potrebbero beneficiare di una semplificazione della segnalazione e della verifica.
Prossimi passi
L'atto legislativo sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'UE nei prossimi giorni ed entrerà in vigore tre giorni dopo. Le aziende che commerciano beni coperti dal CBAM hanno ora a disposizione un lasso di tempo più breve per allineare i processi di conformità al quadro semplificato, prima della piena applicazione del meccanismo nel 2026.
Mentre l'Europa rafforza il suo regime di controllo delle frontiere del carbonio, le riforme evidenziano la sfida politica di sostenere l'ambizione climatica rispondendo al contempo alle preoccupazioni sulla competitività. I prossimi anni metteranno alla prova l'efficacia della revisione del CBAM nel prevenire la fuga di carbonio, modellare i flussi commerciali e rafforzare il ruolo dell'UE come normatore globale delle politiche climatiche.
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