Il Fondo sovrano indonesiano procede con la costruzione di un impianto di termovalorizzazione
- Danantara Indonesia prevede entro ottobre otto progetti di conversione dei rifiuti in energia, nell'ambito di un programma che coinvolge 33 città.
- L'Indonesia produce 35 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno, il 61% dei quali non viene gestito correttamente.
- Il governo punta a raggiungere una capacità di conversione dei rifiuti in energia di 453 MW entro il 2034, il che richiederebbe un investimento di 2.7 miliardi di dollari.
La crisi dei rifiuti di Giacarta stimola una nuova spinta energetica
Il fondo sovrano indonesiano Danantara Indonesia realizzerà almeno otto impianti di termovalorizzazione entro la fine di ottobre, nell'ambito di una strategia nazionale volta a contrastare l'aumento dei volumi di rifiuti e ad ampliare la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il programma, annunciato martedì dal direttore generale Rosan Roeslani, inizierà a Giacarta con quattro o cinque strutture, per poi estendersi ad altre città di Giava e Bali. Nel prossimo decennio, si prevede che 33 comuni ospiteranno progetti simili.
Le città indonesiane generano ogni anno oltre 35 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui il 61% viene gestito in modo improprio. Il risultato è una contaminazione diffusa di acqua, suolo e aria, che è diventata un problema sia sanitario che politico.Questo programma di conversione dei rifiuti in energia sarà condotto in 33 città, ma la priorità è a Giacarta," ha detto Roeslani.

Finanziamento e scala
Danantara sta guidando gli investimenti insieme a fornitori di tecnologia internazionali, mentre l'azienda di servizi pubblici statale Perusahaan Listrik Negara (PLN) acquisterà l'elettricità prodotta. Si prevede che ogni 1,000 tonnellate di rifiuti trattati al giorno produrranno circa 15 megawatt di capacità, hanno affermato i dirigenti.
Lo sviluppo dell'impianto richiederà capitali significativi."Le centrali elettriche richiedono in genere dai 2 ai 3 trilioni di rupie [da 120 a 180 milioni di dollari] per ogni capacità di elaborazione di 1,000 tonnellate”, disse L'amministratore delegato Stefanus Ade HadiwidjajaDanantara sta attualmente esaminando la struttura di finanziamento, che potrebbe includere capitale misto pubblico e privato.

Il piano governativo per la fornitura di energia elettrica 2025-2034 prevede 453 MW di capacità di conversione dei rifiuti in energia, con un investimento stimato di 2.72 miliardi di dollari. Questa cifra riflette sia l'aumento dei costi per la gestione dei rifiuti urbani sia l'impegno dell'Indonesia a diversificare il proprio mix energetico, abbandonando il carbone.
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Contesto politico
Giacarta ha adottato misure per ridurre l'onere finanziario per gli enti locali, eliminando la tassa di scarico che in precedenza i comuni dovevano pagare per accedere agli impianti di termovalorizzazione. Danantara finanzierà studi di fattibilità e studi tecnici per facilitare la partecipazione e attrarre investimenti.
In passato, l'Indonesia ha faticato a far progredire i progetti di termovalorizzazione. Gli elevati costi iniziali, i ritardi nelle autorizzazioni e l'opposizione della comunità hanno rallentato i progressi. Questa nuova iniziativa, sostenuta dal fondo sovrano e supportata dall'acquisizione garantita di PLN, mira a ridurre i rischi dei progetti e ad allinearli agli obiettivi nazionali di decarbonizzazione e salute pubblica.
Implicazioni per gli investitori e ESG
Per gli investitori, i progetti combinano due temi ESG cruciali: la riduzione dei rifiuti e l'espansione delle energie rinnovabili. Evidenziano inoltre il ruolo dei fondi sovrani nel sostenere infrastrutture in cui il capitale privato si è mostrato finora titubante.
La strategia di conversione dei rifiuti in energia si inserisce direttamente negli impegni climatici dell'Indonesia, che includono la riduzione delle emissioni del 31.9% rispetto ai livelli normali entro il 2030, o del 43.2% con il supporto internazionale. Integrando la gestione dei rifiuti nella produzione di energia, il programma mira a ridurre le emissioni di metano dalle discariche, fornendo al contempo nuova capacità a una rete ancora fortemente dipendente dal carbone.
Tuttavia, il finanziamento rimane una sfida centrale. Il profilo di costo dei progetti di conversione dei rifiuti in energia è più elevato rispetto a quello dell'energia solare o eolica, rendendo la bancabilità a lungo termine dipendente dal sostegno governativo e da accordi di prelievo prevedibili. Si prevede che le banche multilaterali e i fondi per il clima valuteranno la partecipazione una volta completati gli studi di fattibilità.
Contesto globale
Il Sud-est asiatico è diventato un banco di prova per le soluzioni di conversione dei rifiuti in energia, con la crescita della popolazione urbana e l'esaurimento dello spazio disponibile nelle discariche. Le dimensioni dell'Indonesia – oltre 270 milioni di persone e il secondo maggiore inquinatore marino di plastica al mondo – rendono i suoi progressi cruciali per le politiche regionali in materia di clima e rifiuti.
Se eseguito come previsto, il programma che coinvolge 33 città potrebbe fornire un modello replicabile per le economie emergenti alle prese con problemi di sicurezza energetica e gestione dei rifiuti. Per gli investitori globali, offre una finestra su come i fondi sovrani si stanno riposizionando come attori della finanza per il clima, non solo come allocatori di capitale.
Con l'avvicinarsi di ottobre, l'attenzione si concentrerà sui progetti pilota di Giacarta. I loro risultati determineranno se l'Indonesia riuscirà a passare dalla dipendenza dalle discariche a sistemi integrati di termovalorizzazione, una transizione che ha un peso sia a livello politico interno che a livello climatico internazionale.
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