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L'UE allenta le regole tariffarie sulle emissioni di carbonio alla frontiera, esentando il 90% degli importatori

L'UE allenta le regole tariffarie sulle emissioni di carbonio alla frontiera, esentando il 90% degli importatori

L'UE allenta le regole tariffarie sulle emissioni di carbonio alla frontiera, esentando il 90% degli importatori
  • Il 90% degli importatori esentati:I piccoli importatori (meno di 50 tonnellate metriche/anno) eviteranno la burocrazia del CBAM.
  • Emissioni ad alto impatto ancora nel mirino:Il 90% esentato rappresenta meno dell'1% delle emissioni, il che significa che gli obiettivi climatici restano invariati.
  • La vendita dei permessi è stata posticipata al 2027:Le aziende hanno un anno in più per prepararsi all'acquisto dei permessi di importazione di CO₂.

Il Parlamento europeo ha approvato un'importante revisione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM) dell'UE, esentando dai dazi le aziende che importano meno di 50 tonnellate metriche all'anno di beni interessati. Questa iniziativa mira a semplificare gli adempimenti per le piccole imprese, mantenendo intatto l'impatto climatico della politica.

“Oltre il 90% degli importatori sarà escluso dal programma, risparmiando loro una burocrazia che richiede tempo”, ha affermato la Commissione Europea, osservando che questi piccoli operatori rappresentano meno 1% delle emissioni coperte.

Il CBAM, che inizierà a imporre imposte agli importatori nel 2026, richiederà alle aziende di acquistare permessi che riflettano l'impronta di carbonio di prodotti importati come acciaio, cemento, alluminio e fertilizzanti. Secondo la nuova tempistica, la vendita di questi permessi sarà posticipata al 2027.

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Questo riequilibrio della politica garantisce che, mentre gli oneri normativi si alleggeriscono per la maggioranza, la responsabilità climatica rimanga focalizzata. La Commissione ha sottolineato che il restante 10% degli importatori è responsabile di oltre il 99% delle emissioni legate al CBAM—mantenendo forte l'integrità ambientale del meccanismo.

La politica è uno strumento strategico per “proteggere i produttori europei dai rivali più economici dei paesi con leggi sul clima meno ambiziose”, ha aggiunto la Commissione. Scoraggia inoltre la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio mantenendo gli investimenti industriali all'interno dell'UE.

Si prevede che il Consiglio dell'UE approvi la sua posizione la prossima settimana, dopodiché inizieranno i negoziati formali con il Parlamento per finalizzare le norme. I diplomatici dell'UE affermano che è probabile che gli Stati membri sostengano la proposta, semplificando ulteriormente il percorso verso gli obiettivi di zero emissioni nette dell'Unione entro il 2030.

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