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L'UE propone un periodo di conformità di tre anni per le case automobilistiche per soddisfare gli obiettivi di emissione di CO2

L'UE propone un periodo di conformità di tre anni per le case automobilistiche per soddisfare gli obiettivi di emissione di CO2

L'UE propone un periodo di conformità di tre anni per le case automobilistiche per soddisfare gli obiettivi di emissione di CO2
  • Le case automobilistiche avranno tre anni, anziché uno, per conformarsi agli obiettivi UE sulle emissioni di CO2, evitando così sanzioni elevate.
  • I leader del settore accolgono con favore la mossa, in quanto rappresenta una flessibilità necessaria, mentre i critici sostengono che rallenta la transizione dell'Europa verso i veicoli elettrici.
  • L'UE sta valutando la possibilità di sostenere i produttori locali di batterie e di raggiungere una più ampia neutralità tecnologica nella sua strategia sulle emissioni per il 2035.

La Commissione europea ha annunciato un piano per estendere il periodo di conformità per gli obiettivi sulle emissioni di CO2 da un anno a tre, dando alle case automobilistiche più tempo per rispettare le severe normative ed evitare pesanti multe. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato la proposta, sottolineando che "gli obiettivi restano gli stessi", ma la tempistica estesa fornisce "più respiro all'industria".

Il cambiamento di politica

Le normative UE sulla mobilità pulita, adottate nel 2023, richiedono una riduzione del 100% delle emissioni di CO2 delle nuove auto e furgoni entro il 2035. Inizialmente, le case automobilistiche erano tenute a soddisfare obiettivi incrementali annuali, a partire dal 2025. Tuttavia, le case automobilistiche europee, alle prese con il rallentamento della domanda di veicoli elettrici e la concorrenza dei produttori statunitensi e cinesi, hanno fatto pressioni per ottenere un sollievo, citando miliardi di potenziali sanzioni.

I leader del settore, tra cui il CEO di Volkswagen Oliver Blume, hanno accolto con favore il cambiamento come un "approccio pragmatico" che consente ai produttori di aumentare la produzione di EV con maggiore flessibilità. Renault ha riecheggiato questo sentimento, notando che la mossa aiuta a bilanciare gli obiettivi di emissioni con le realtà del mercato.

Articolo correlato: L’UE raggiunge un accordo sugli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni di CO2

Reazioni del settore

Mentre le case automobilistiche hanno visto la decisione come un'ancora di salvezza, i gruppi ambientalisti e alcuni politici l'hanno criticata. Il direttore esecutivo di Transport & Environment William Todts ha sostenuto la mossa è una battuta d'arresto: “La chiave per la competitività è produrre EV a un prezzo che i consumatori di massa vogliono. Rinviare questo in Europa non vi rende più competitivi.” Il BEUC, un gruppo europeo di difesa dei consumatori, ha definito il ritardo “profondamente deplorevole”, avvertendo che potrebbe rallentare il lancio di veicoli elettrici a prezzi accessibili.

Il direttore esecutivo di Transport & Environment William Todts

Qual'è il prossimo

Von der Leyen ha inoltre evidenziato ulteriori aggiustamenti politici in fase di valutazione, tra cui la "piena neutralità tecnologica", suggerendo un potenziale passaggio da un approccio basato solo sui veicoli elettrici a quello basato sugli e-fuel e altre alternative. L'UE sta inoltre valutando un supporto diretto per i produttori di batterie europei e nuovi requisiti di contenuto per le celle e i componenti delle batterie dei veicoli elettrici per rafforzare le catene di fornitura regionali.

La proposta richiede l'approvazione dei governi dell'UE e del Parlamento europeo. Nel frattempo, le case automobilistiche devono continuare a navigare nel panorama normativo in evoluzione, incrementando al contempo la produzione di EV per rimanere competitive.

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