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Gli investitori che gestiscono 6.6 trilioni di euro avvertono l'UE di non compromettere il quadro di rendicontazione della sostenibilità

Gli investitori che gestiscono 6.6 trilioni di euro avvertono l'UE di non compromettere il quadro di rendicontazione della sostenibilità

Gli investitori che gestiscono 6.6 trilioni di euro avvertono l'UE di non compromettere il quadro di rendicontazione della sostenibilità
Ascolta questa storia:
  • Gli investitori che gestiscono 6.6 trilioni di euro di asset sollecitano l'UE a mantenere le norme sulla divulgazione della sostenibilità.
  • L'incertezza giuridica derivante da ampi cambiamenti normativi potrebbe indebolire la competitività economica dell'Europa.
  • Per un quadro di sostenibilità efficace sono necessari perfezionamenti mirati, non revisioni radicali.

Gli investitori che gestiscono un totale di 6.6 trilioni di euro di asset chiedono alla Commissione europea di sostenere l'integrità del quadro finanziario sostenibile dell'UE. Crescono le preoccupazioni che il prossimo pacchetto Omnibus, la cui introduzione è prevista per il 26 febbraio, potrebbe portare a cambiamenti dirompenti nelle principali normative sulla sostenibilità.

Una dichiarazione congiunta di 200 attori del settore finanziario, tra cui proprietari e gestori di asset, avverte: “La riapertura di queste normative nella loro interezza rischia di creare incertezza normativa e potrebbe in ultima analisi compromettere l'obiettivo della Commissione di riorientare i capitali a sostegno del Green Deal europeo".

Minaccia agli investimenti e alla competitività

Il pacchetto Omnibus mira a semplificare le normative, rivedendo leggi come la Tassonomia UE, la Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD) e la Direttiva sulla due diligence della sostenibilità aziendale (CSDDD). Tuttavia, gli investitori sostengono che queste normative sono "fondamentali pilastri dell'architettura politica di sostenibilità dell'UE", fondamentali per promuovere la crescita a lungo termine.

Articolo correlato: L'UE svela la bussola della competitività con piani per semplificare la rendicontazione della sostenibilità e promuovere l'industria verde

Aleksandra Palinska, Direttore Esecutivo di Eurosif, ha avvertito: “Cambiamenti radicali a queste regole, prima che siano pienamente implementate, creeranno incertezza normativa e probabilmente ostacoleranno il contributo che gli investitori possono dare alla crescita sostenibile.. "

Aleksandra Palinska, Direttore esecutivo di Eurosif

Gli investitori sottolineano che una regolamentazione chiara e stabile è essenziale per un processo decisionale informato, aiutandoli “gestire i rischi, identificare le opportunità e, in ultima analisi, riorientare il capitale verso un’economia a zero emissioni nette più competitiva, equa e prospera”.

Richiesta di perfezionamenti mirati, non di revisioni

Pur sostenendo i miglioramenti normativi, gli investitori sostengono che i cambiamenti dovrebbero concentrarsi sul perfezionamento degli standard tecnici piuttosto che sulla revisione delle norme sulla sostenibilità.

Nathan Fabian, Chief Sustainable Systems Officer di PRI, ha sottolineato: “Le modifiche radicali agli strumenti e ai quadri fondamentali della finanza sostenibile durante la loro implementazione creano incertezza nel mercato e rischiano di compromettere la capacità degli attori economici di comunicare in modo chiaro, ostacolando la transizione economica”.

Nathan Fabian, responsabile dei sistemi sostenibili presso PRI

Le migliorie proposte includono:

  • Semplificazione degli standard tecnici in base al feedback del settore.
  • Fornire indicazioni di attuazione specifiche per settore.
  • Garantire l'allineamento tra gli standard di rendicontazione dell'UE e quelli internazionali.
  • Sfruttare soluzioni digitali per semplificare gli oneri di rendicontazione e migliorare l'accuratezza dei dati.

I dati sulla sostenibilità stanno già guidando gli investimenti

La dichiarazione sottolinea che le norme sulla trasparenza stanno già dando risultati: le aziende europee hanno dichiarato una spesa in conto capitale allineata alla tassonomia pari a 440 miliardi di euro entro il 2024, una cifra destinata a crescere.

Alexander Burr, responsabile delle politiche ESG presso Legal and General Investment Management, ha affermato: "Un modo efficiente per portare coerenza e interoperabilità al framework sarebbe attraverso gli standard tecnici. Fornire chiarezza attraverso gli standard tecnici manterrebbe la leadership della Commissione. "

Con l'UE che si trova ad affrontare un divario di investimenti annuale pari a 750-800 miliardi di euro, gli investitori avvertono che un indebolimento delle informative sulla sostenibilità potrebbe compromettere iniziative come il Clean Industrial Deal, concepito per migliorare la competitività dell'industria europea a zero emissioni nette.

Spingere verso la stabilità nella finanza sostenibile

Héléna Charier, responsabile delle soluzioni SRI presso La Banque Postale Asset Management, ha ribadito la necessità di stabilità normativa: “Le norme in materia di informativa sulla sostenibilità aziendale sono essenziali per consentire agli investitori di allocare in modo efficiente il capitale verso le aziende e i progetti più sostenibili, finanziando la transizione energetica dell'UE e, al contempo, identificando e gestendo i rischi per la sostenibilità".

L'intervento sostenuto dagli investitori è stato condiviso con la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e con i principali responsabili politici dell'UE, esortandoli a mantenere un quadro normativo solido e prevedibile per la finanza sostenibile.

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